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NOSnews giovedì 22 ottobre 2020 ore 12:28

Scuola ko per divario digitale al tempo del Covid

Una risoluzione del parlamento europeo ha invitato a colmare le lacune digitali perché la pandemia ha reso difficile l'accesso all'istruzione



BRUXELLES — La crisi dovuta all'epidemia di Covid-19 ha evidenziato le disuguaglianze sull’accesso all’istruzione nell’Unione Europea, per questo motivo il parlamento europeo ha chiesto che il divario digitale venga colmato in quanto "la pandemia ha aggravato le disuguaglianze tra gli Stati, spesso rendendo difficile l’accesso all’istruzione".

La risoluzione è stata approvata con 593 voti favorevoli, 58 contrari e 36 astensioni.

Secondo l’UNESCO, durante la prima crisi di Covid-19 anche nei paesi più sviluppati del mondo l’accesso all’istruzione digitale è stato di circa il 90%, il che significa che ancora il 10% degli alunni delle scuole è stato escluso. Inoltre, meno del 25% dei paesi a basso reddito ha fornito una qualche forma di apprendimento a distanza.

Il parlamento condanna le “gravi discrepanze” in termini di accesso all’istruzione che si sono verificate nei Paesi UE durante il lockdown, con una alta percentuale di alunni, che arriva al 32% in alcuni Paesi, che "non hanno avuto accesso all’istruzione per diversi mesi". I deputati temono che tale perdita di apprendimento possa "ridurre i futuri livelli di reddito della generazione colpita" e che possa "produrre un impatto potenzialmente negativo sulla crescita della produttività del lavoro e sulla competitività dell’UE nel complesso".

"Colmare il divario deve essere, dunque, una preoccupazione immediata e la Commissione deve dare priorità ad investimenti mirati nelle infrastrutture per migliorare la connettività a livello europeo, in particolare nelle zone rurali e remote, e per aumentare l’accesso alle apparecchiature digitali. Inoltre, si deve investire nelle opportunità di aggiornamento e di sviluppo professionale per gli insegnanti e i formatori. Rinforzare gli investimenti per prepararsi ad una seconda ondata Parlando a nome della commissione per la cultura e l’istruzione durante il dibattito prima della votazione in plenaria, Victor Negrescu (S&D, RO) ha affermato: “Molti Paesi sono ancora impreparati alla seconda ondata che sta colpendo l'Europa. Si dovrebbe fare di più per garantire a tutti l'accesso a un'istruzione e a una formazione di qualità, e per questo dobbiamo investire nell'istruzione. Ci rammarichiamo profondamente che il Consiglio proponga tagli ai programmi che sostengono l'istruzione e la formazione. Ribadiamo la richiesta di triplicare il bilancio del programma Erasmus+. Incoraggiamo gli Stati membri ad aumentare significativamente la spesa pubblica per l'istruzione. La Commissione deve dare priorità agli investimenti nell'istruzione nel piano di ripresa".

Il parlamento critica la mancanza di coordinamento e di scambio di buone pratiche a livello europeo e invita la Commissione e gli Stati membri a collaborare strettamente per ridurre al minimo i rischi sanitari. La Commissione dovrebbe fornire una piattaforma che consenta agli Stati membri di condividere le buone pratiche e trasformare lo spazio europeo dell’istruzione “da una visione approssimativa basata su principi generali in un programma di lavoro concreto”.

Dopo il voto, la relatrice Sabine Verheyen (PPE, DE) ha dichiarato: “Accogliamo con favore il pacchetto di misure sull'istruzione presentato dalla Commissione alla fine di settembre; tuttavia, si tratta solo del primo passo. È giunto il momento che la visione di uno spazio europeo dell'istruzione e di un rinnovato piano d'azione per l'istruzione digitale sia sostenuta da misure concrete e da fondi adeguati”.


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