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soNOStato lunedì 25 gennaio 2021 ore 09:00

Viaggio studio in Canada - La quarantena per Covid

Cameretta in Canada

Prosegue il viaggio di Isabella, studentessa fiorentina, per sei mesi in Canada. Un’esperienza all’estero che subisce gli effetti della pandemia



VANCOUVER — "Sono appena arrivata in Canada per un semestre di studio" prosegue così il viaggio studio che vede la studentessa del Liceo Michelangiolo di Firenze, Isabella Bacich per sei mesi in Canada.

Appena arrivata a casa, come previsto, mi sono dovuta confinare nella stanza della casa che mi ospiterà. Qui dovrò trascorrere 14 giorni in quarantena. Sono 14 giorni in cui non devo uscire dalla mia stanza, 14 giorni durante i quali chi mi ospita dovrà lasciarmi i pasti davanti alla porta di camera, e, non potrò esplorare né il quartiere né, tantomeno, la città. Non potrò socializzare con la famiglia ospitante, formata da Marietta, la padrona di casa, da una ragazza austriaca e un cane. L’unico momento di libertà è quando esco nel giardino con la sorella tedesca della padrona di casa, anche lei in quarantena; stiamo lì un po’ a parlare, rigorosamente a distanza e con le mascherine.

Le regole qui sono molto seguite, tanto che per accertarsi che rispetti la quarantena mi potrebbe contattare il governo canadese. Proprio per questo motivo, ogni giorno, devo compilare su una app un questionario riguardo ai possibili sintomi del Covid che potrei presentare.

Descrivo una mia giornata tipo: mi sveglio verso le 7, quando ancora tutti dormono e parlo con i miei amici e la mia famiglia in Italia (lì è mezzanotte); faccio colazione e, per passare il tempo, guardo una puntata di una serie tv o leggo un libro; arriva l’ora di pranzo, così mangio e poi spesso esco fuori con la sorella della mia ospite fino a che non ritorna dal lavoro Marietta che inizia subito a preparare la cena. Al momento l’unica cosa che per ora ho trovato diversa rispetto all’Italia è che qui cenano molto presto, verso le 17 e 30. infatti quasi sempre mi trovo ad andare a letto verso le 20, anche se non mi addormento prima delle 22, anche per i postumi del jet-lag.

Spesso le giornate sono noiose e il tempo trascorre molto lentamente: sono passati solo pochi giorni dall’inizio della quarantena e non so se definirli “già cinque giorni” oppure “solo cinque giorni”.

Nonostante sia arrivata da così poco tempo e nonostante che, a causa della quarantena non abbia potuto fare un giro nella città, mi sono già innamorata del luogo in cui trascorrerò i prossimi sei mesi e, devo dire, anche della mia nuova famiglia. Sicuramente mi manca l’Italia, ma appena sono arrivata ho provato una sensazione bellissima e unica: sentirmi finalmente nel posto giusto. Sono pronta, carica ed ogni giorno più emozionata per questa mia esperienza. Devo dire che forse, grazie alla quarantena lo sono ancora di più, perché sento che ogni giorno che passa è uno in meno prima di iniziare la mia nuova vita in Canada.

Isabella Bacich, Classe 4aD, Liceo Classico Michelangiolo, Firenze 


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