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soNOStato sabato 06 marzo 2021 ore 11:22

​Un giorno di scuola in Canada al tempo del Covid

Isabella, studentessa fiorentina del Liceo Michelangiolo, racconta una giornata di lezione tipo durante la sua esperienza di studio in Canada



VANCOUVER — “Good Morning” sono ora le prime parole che pronuncio appena sveglia, quando esco da camera mia e saluto l’altra ragazza, l’austriaca Elli, che vive con me come ospite pagante. Entrambe ci dirigiamo in cucina per fare colazione. Insieme salutiamo la signora che ci ospita, che sta uscendo per portare fuori il cane. Sono le 7 e 30 e mi preparo per andare a scuola; esco di casa alle 8 e 15 e, a piedi, impiego circa mezz’ora per arrivare davanti al cancello di ingresso. Quel percorso mattutino non mi dispiace, anche perché cammino nel mezzo della natura: prima un boschetto e poi un prato verde.

La scuola inizia alle 9 e 10. L’intero anno scolastico è diviso in due semestri, in ognuno vengono affrontate quattro materie. A causa della pandemia da Covid-19, quest’anno ogni semestre è diviso a metà, così da studiare due materie ogni dieci settimane circa.

Il primo blocco (cioè la prima materia) dura dalle 9 e 10 alle 11 e 20; segue la pausa per il pranzo, di un’ora e poi, dalle 12 e 20 alle 14 e 20 il secondo blocco (cioè la seconda materia).

Successivamente c’è il cosiddetto flex block, un’ora o anche un po' di più in cui gli studenti possono scegliere se rimanere a scuola per fare i compiti e soprattutto per poter chiedere aiuto agli insegnanti; oppure i membri di alcuni club utilizzano quest’ora per incontrarsi.

Le materie che ho scelto per questo primo term (la prima metà del semestre) sono English Studies 12 (12 è il livello più alto, l’ultima classe prima della graduation, come la nostra quinta), durante la quale leggiamo le opere: “1984” e “Hamlet” e, parallelamente, facciamo un percorso sui social media e la loro influenza nella nostra vita, ed Economics 12, un corso di economia. Sono molto contenta di quello che sto studiando, soprattutto perché è diverso e nuovo rispetto a quanto faccio in Italia. In generale, rispetto a quella italiana, devo dire che la scuola canadese, così come la sto sperimentando, è molto più interattiva e coinvolgente. Per esempio, la scorsa settimana nella classe di economia abbiamo fatto un dibattito, mentre nella classe d’inglese quasi ogni giorno discutiamo rispetto a eventi che accadono nel mondo, collegati al tema della giornata.

Dopo scuola torno quasi sempre subito a casa: rientro tra le 15 e 30 e le 16, dipende da quanto tempo mi trattengo al flex block. A casa, la maggior parte delle volte, devo finire i compiti o ripassare per un test: questi sono molto frequenti poiché, facendo tutti i giorni una materia per due ore, ogni argomento viene affrontato in poche lezioni. E, in ogni caso, sono molto più leggeri rispetto ai compiti italiani. Arrivo a casa quasi sempre in contemporanea con Elli, e insieme ci fermiamo in cucina dove mangiamo, chiacchieriamo e poi studiamo. Andiamo d’accordo e per questo sono fortunata. Infatti è molto bello avere qualcuno in casa che sta vivendo la tua stessa esperienza, sia perché ci aiutiamo a vicenda, sia perché sei sempre sicuro di avere un’amica vicina.

Dopo la cena, alle 18 (in Italia sarebbe l’ora della merenda del pomeriggio!), se entrambe abbiamo finito i compiti ci distendiamo sui divani per guardare la televisione. Il tempo vola ogni giorno: sono e 22 e 30 e vado a dormire: “good night” Canada, “good morning” Italia.

Isabella Bacich, Classe 4aD, Liceo Classico Michelangiolo, Firenze


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