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NOSnews lunedì 04 gennaio 2021 ore 18:29

Toscana pronta a tornare a scuola dal 7 Gennaio

Il piano di rientro a scuola prevede interventi sull'organizzazione didattica sullo screening della popolazione studentesca e sul trasporto pubblico



FIRENZE — La Toscana è pronta a tornare a scuola, il piano prevede per la prima settimana la didattica regolare per le secondarie di primo grado, mentre sarà al 50 per cento in aula e al 50 per cento in dad per quelle di secondo grado, una scelta nazionale volta a testare il sistema.

La Regione Toscana ha disposto e finanziato una serie di interventi che riguardano scuola, trasporti e salute e che sono stati illustrati dal presidente Eugenio Giani assieme agli assessori regionali ai trasporti Stefano Baccelli, alla salute Simone Bezzini ed all’istruzione Alessandra Nardini.

"Sono convinto che sia essenziale far riprendere la scuola in presenza anche per gli studenti delle secondarie di secondo grado. Il rapporto con gli insegnanti e con i compagni è essenziale in una fase cruciale come quella dell’adolescenza” ha detto il presidente che ha ricordato “La Toscana dal punto di vista della lotta al Covid è in questo momento una delle più virtuose, dunque per noi il 7 Gennaio la scuola riparte, naturalmente rispettando tutte le norme date dal Ministro della sanità Speranza. Se la situazione dovesse peggiorare chiaramente torneremmo ad una didattica a distanza al 100 per cento, ma abbiamo l’ottimismo della buona volontà e contiamo di poter garantire ai nostri studenti il rientro in aula”.

Trasporti

Dal 7 Gennaio entreranno in servizio 329 bus aggiuntivi, a supporto del consueto sistema di trasporto pubblico locale. Per finanziare queste corse la Giunta regionale toscana ha deliberato nella sua ultima seduta uno stanziamento di 4 milioni di euro. I bus aggiuntivi saranno così suddivisi: 47 nella Città metropolitana di Firenze, 46 nella Provincia di Arezzo, 40 nella Provincia di Siena, 36 nella Provincia di Grosseto, 35 nella Provincia di Lucca, 32 in quella di Pisa, 31 in quella di Livorno, 24 nella Provincia di Pistoia, 23 in quella di Prato e 15 in quella di Massa Carrara.

Oltre all’aumento dei mezzi disponibili, necessario per garantire corse ‘bis’ e talvolta ‘ter’ ed evitare, soprattutto negli orari di punta, il crearsi assembramenti sui mezzi di trasporto, dal 7 Gennaio sarà attivato il progetto regionale ‘Ti accompagno’, pensato per evitare calche alle fermate e favorire un corretto ‘smistamento’ dei passeggeri su tutte le corse disponibili. ‘Ti accompagno’ sarà attivato alle fermate nei pressi di altrettanti istituti scolastici. Uno o più tutor (guardie giurate, personale di associazioni di volontariato o di cooperative sociali, etc, a seconda del progetto presentato dalla singola Provincia di riferimento) presidieranno le fermate e gestiranno il flusso degli utenti, soprattutto studenti, li informeranno sui mezzi in arrivo, monitoreranno i flussi e gestiranno le possibili criticità in collaborazione con le forze dell’ordine e le polizie locali.

“Ringrazio tutti i soggetti che in questi mesi hanno partecipato a questo lavoro di squadra – ha detto l’assessore Stefano Baccelli – a partire dal presidente Giani, dai colleghi assessori Bezzini e Nardini, dai Prefetti e dall’Ufficio scolastico regionale, agli enti locali e le aziende di trasporto su gomma e su ferro. Tutti hanno collaborato con grande spirito di abnegazione perché per tutti era chiaro l’obiettivo comune: riportare a scuola i ragazzi con standard di sicurezza molto più rigorosi di quelli applicati a settembre”. “Voglio sottolineare lo sforzo compiuto – aggiunge l’assessore – perché sia chiaro che dal 7 Gennaio sarà messo in campo tutto il possibile a livello di risorse, di impegno, di organizzazione: la Regione ha deliberato altri 4 milioni di euro per 329 mezzi aggiuntivi e 500mila euro per attivare i tutor di ‘Ti accompagno’, senza contare la segnaletica specifica, le iniziative di comunicazione, le sperimentazioni portare avanti da alcune realtà, anche attraverso App. Abbiamo voluto garantire sicurezza sia dentro i mezzi di trasporto, dove la responsabilità e la competenza erano nostre, che fuori, alle fermate o nelle aree vicine, dove non sarebbe stato compito della Regione”. “Solo la prova dei fatti – conclude Baccelli – potrà dimostrare se il nostro lavoro sarà stato sufficiente. Per questo abbiamo deciso di attivare un sistema di monitoraggio strettissimo. Nei primi giorni del servizio ci saranno ben due incontri quotidiani, uno a livello provinciale, nel primo pomeriggio, per esaminare le eventuali criticità, l’altro a livello regionale, nel tardo pomeriggio, per condividere le soluzioni ed eventualmente riprogrammare il servizio per l’indomani con la partecipazione del Prefetti, delle Provincie, e delle aziende di trasporto su gomma e su ferro".

Sanità 

La scuola e la ripresa delle lezioni in presenza sono al centro anche del progetto “Scuole sicure”, campagna di monitoraggio e screening proposta dall’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini e recentemente approvata dalla Giunta regionale, oggetto di confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale e gli altri soggetti che fanno riferimento al “Cantiere scuola”. Il programma vede al fianco della Regione Toscana anche Upi e Anci, oltre alle Asl e ad Ars (Agenzia regionale di sanità).

Secondo il progetto in presenza di un caso positivo verranno attivate queste procedure: per il caso positivo registrato fuori dall’ambiente scolastico dalla richiesta alla prenotazione del tampone è previsto un tempo massimo di 1 giorno e il risultato viene assicurato entro la giornata del prelievo, mediamente entro le 6 ore; per il caso sospetto registrato durante le attività scolastiche è prevista l’esecuzione di un tampone antigenico subito o nel più vicino drive through: se il test è positivo sono avviate le procedure standard di tracciamento nella stessa giornata della notifica di positività.

Il progetto prevede inoltre degli screening nelle scuole mediante test antigenici rapidi, che si dividono in due tipi: con innesco e senza innesco.

Lo screening con innesco si applica nel caso di una positività confermata: a quel punto vengono eseguiti test antigenici ai compagni di classe e agli insegnanti, con possibile allargamento ad altri contatti stretti del caso, sempre scolastici. Possono essere effettuati immediatamente o a breve distanza di tempo e quindi pianificati presso un drive through vicino. Se l’esito del test è negativo non si interrompono le eventuali prescrizioni di quarantena emanate dal Dipartimento di Prevenzione. Lo screening senza innesco punta ad implementare la capacità di testing applicando una strategia di allerta precoce “early-warning”, finalizzata all’individuazione di casi e focolai Covid-19 in età scolare (14-19 anni) applicando l’utilizzo dei test antigenici e la metodica del “pool test”, attraverso la replicazione periodica di test in un campione di studenti. Sono previste anche postazioni di testing tra le fermate dei trasporti pubblici e le scuole. Questo tipo di screening partirà intorno a metà gennaio.

“L’obiettivo è intercettare il maggior numero possibile di casi positivi, in particolare di positivi asintomatici – spiega Simone Bezzini – per spezzare sul nascere le catene del contagio e anticipare il virus. Aumentando la nostra capacità di testing, anche tramite campagne di screening come queste, puntiamo a ridurre la diffusione del contagio intercettando quanto prima i positivi, a maggior ragione adesso che possiamo contare sulla certezza del tracciamento dei loro contatti. Dobbiamo mantenere bassa la curva dei contagi, a partire dai comportamenti corretti di ciascuno di noi. Ringrazio chi sta collaborando a questi progetti, le associazioni, gli enti e i soggetti istituzionali coinvolti, che hanno accettato questa sfida con grande spirito di collaborazione e disponibilità”.

Didattica

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di riportare, appena possibile, le studentesse e gli studenti in classe e di farlo, ovviamente, in sicurezza – ha concluso l’assessora Alessandra Nardini - Sappiamo bene che in questi mesi ragazze e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia, come sappiamo altrettanto bene che la didattica a distanza, che si è resa necessaria in un momento come quello che abbiamo vissuto, non può certo sostituire quella in presenza, che è anche socialità”. “Ci siamo impegnati – aggiunge - affinché questa situazione non andasse ad acuire le disuguaglianze sociali, economiche, territoriali e di accesso alla rete, stanziando risorse per garantire i dispositivi necessari per la didattica a distanza a chi ne era sprovvisto e per potenziare la connettività delle scuole, a partire dalle situazioni di maggior criticità, affinché nessuno fosse lasciato indietro e tutti avessero le stesse opportunità. A questo proposito voglio ringraziare il mondo della scuola, in particolar modo i docenti, che si sono adoperati e spesso 'reinventati' per continuare a fare lezione utilizzando al meglio le nuove tecnologie. Tutto quello che abbiamo imparato in questi mesi, come l'aver dotato le nostre scuole di strumentazione digitale e connessioni adeguate, non dovrà essere dimenticato ma, anzi, sarà utile per innovare la didattica”. “Adesso è il momento di tornare finalmente tra i banchi di scuola – ha concluso l’assessora - per le secondarie di secondo grado questo avverrà gradualmente, come indicato dal Governo, ma è importante riportare anche le ragazze e i ragazzi più grandi in classe. Voglio ringraziare, per uno straordinario lavoro di squadra tutti coloro che hanno preso parte al 'Cantiere Scuola', l'Ufficio Scolastico Regionale, Anci e Upi in rappresentanza di Comuni e Province, i Prefetti, i miei colleghi di Giunta, gli assessori Stefano Baccelli e Simone Bezzini con le relative strutture regionali, le aziende dei trasporti e il nostro sistema sanitario, e il Presidente Giani con cui fin da subito abbiamo condiviso di far ripartire le attività scolastiche, di ogni ordine e grado in presenza, appena le condizioni epidemiologiche lo avessero consentito”.


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