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NOSnews venerdì 16 luglio 2021 ore 10:48

Disastro dad, studenti impreparati dopo il Covid

Il rapporto Invalsi ha evidenziato una impreparazione degli studenti italiani che escono dalla pandemia con voti scarsi in italiano e in matematica



FIRENZE — La scuola esce dalla pandemia con una impreparazione generalizzata ed il dito è puntato sulla didattica a distanza che avrebbe fatto danni enormi soprattutto alle superiori, è quanto  emerge dal Rapporto Invalsi.

In sintesi le nuove generazioni alle elementari hanno risposto bene, gli adolescenti nativi digitali sono scarsi in italiano e matematica ma si difendono sulla lingua inglese.

Le prove Invalsi hanno coinvolto oltre 1.100.000 allievi della scuola primaria di II e V, circa 530.000 studenti della scuola secondaria di primo grado di III e circa 475.000 studenti dell'ultima classe della scuola secondaria di secondo grado

Alle medie il 39 per cento degli studenti è carente in italiano, il 45 per cento è scarso in matematica. 

Alle superiori il rapporto aumenta con il 44 per cento degli studenti che litiga con le parole ed il 51 per cento che stenta davanti ai numeri.

Alle elementari, in controtendenza, sono stati rilevati gli stessi livelli di preparazione del 2019.

La pandemia sembra avere aggravato la dispersione scolastica cosiddetta "implicita", ovvero studenti che terminano gli studi ma senza le competenze fondamentali, al pari degli studenti che hanno abbandonato la scuola secondaria di secondo grado. Nel 2019 il 7 per cento degli studenti ha conseguito il diploma di scuola superiore ma con competenze scarse. La pandemia ha aggravato il fenomeno raggiungendo il 9,5 per cento con punte del 22 per cento al sud dove l'abbandono scolastico era già alto. 

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che durante la pandemia è intervenuto a livello nazionale per garantire la riapertura delle scuole ha commentato "I risultati dei test Invalsi sono un disastro. La Dad ha accentuato il divario sociale, rimarcato le differenze tra i nostri figli e evidenziato l’arretratezza della maggior parte delle scuole italiane. Un altro anno così non è possibile. E a Firenze non lo permetteremo". 

Ha poi aggiunto "Dobbiamo fare di tutto per far tornare i ragazzi in classe a Settembre. Come? Investendo nell’edilizia scolastica: qui abbiamo investito oltre 21 milioni come Comune e 160 come Città Metropolitana per ampliare, ammodernare e adattare alle regole di distanziamento covid le nostre strutture, che sono tra le più efficienti d’Italia. Vaccinando: la vaccinazione è un atto di responsabilità collettiva per il rientro. Chi ha il green pass dovrebbe poter frequentare liberamente la scuola in presenza mentre chi non lo ha dovrebbe usufruire della didattica a distanza. Non possiamo permetterci altri passi falsi. Il futuro del paese dipende dalla scuola".


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