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soNOStato martedì 29 novembre 2022 ore 08:45
Studenti in Terra Santa con la Fondazione Bocelli
Un progetto lungo mesi per arrivare a conoscere da vicino i luoghi del conflitto tra Palestina e Israele, cercando di dare un sostegno alle comunità
SAN MINIATO — Tra Palestina e Israele grazie al sostegno della Andrea Bocelli Foundation. È stato un viaggio da ricordare quello di 16 studenti dell'istituto tecnico "Cattaneo" di San Miniato, che a Settembre scorso hanno visitato la Terra Santa e che, pochi giorni fa, hanno fatto il punto sulla loro esperienza.
Il tutto è cominciato con la vittoria, da parte alcuni dei ragazzi, della scorsa edizione del concorso "Talent4You", in cui si chiedeva di presentare idee e progetti legati al tema del conflitto. In Terra Santa, quindi, sono andati, per la classe 5AR Miriana Alfieri, Antonio Licata, Mario Gaetan, Rosilda Gjana, Chiara Pellerito, Jaismeen Rai, Marco Ricciardi e Benedetta Wan; per la 5BA Noemi Petri, Ilaria Ciotta, Assunta Russo, Kledi Mallkuci e Valentina Iacomelli; infine, per la 5BT Filippo Gozzi, Elia Ciardi e Giovanni Pitrè.
Il viaggio è stato utile a far sì che i ragazzi vivere da dentro la situazione del posto, parlare con numerose persone tra cui il patriarca di Gerusalemme dei Latini, Pierbattista Pizzaballa, conoscere situazioni come quella di un campo profughi e, infine, prestare servizio in una casa di riposo e in un orfanotrofio.
Prima del viaggio, inoltre, i ragazzi hanno affrontato un periodo di formazione avvenuto sempre assieme alla Andrea Bocelli Foundation attraverso un altro progetto denominato "Barriere", ospitato nella sede fiorentina dell'associazione.
"Progetti come questi mirano a promuovere nei partecipanti la consapevolezza del sé, andando a lavorare sulle potenzialità di ognuno - ha spiegato Laura Biancalani, direttrice generale della Fondazione - il percorso è caratterizzato da approcci formativi e esperienziali, che si concretizzano in metodi esperienziali come il lavoro di gruppo e attività laboratoriali di carattere interattivo-cooperativo"..
"Nel deserto l'immensità ci ha fatto sentire piccoli e fragili - ha raccontato una degli studenti, Assunta Russo - il muro di divisione ci ha fatto capire che dietro un disegno c'è molta sofferenza. Nella casa di riposo siamo stati avvolti da molte storie diverse, ma che fino a ora hanno trovato un finale comune. Perché adesso dentro quel sorriso c'è la storia di una donna che ce l'ha fatta e ha raggiunto la sua felicità. Ogni posto visitato, ogni persona incontrata in questa esperienza, ha lasciato un segno dentro di noi".
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