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Turisti feriscono due cuccioli d'orso per farsi un selfie

hanNOScritto mercoledì 25 gennaio 2017 ore 21:42

Fiori d’arancio, al volo mi ci lancio!

Inizia una nuova rubrica con racconti originali. Questo, per la sua lunghezza, è pubblicato a puntate (settimanali).



PONTEDERA — È la mattina di un giorno come tanti altri. L’aria frizzantina della primavera che avanza ti accarezza la testa mentre esci di casa quando ti cade l’occhio sulla cassetta della posta. La apri e vedi una bustina, subito un brivido ti corre lungo la schiena. È una multa? No, per fortuna. Ma ecco la sorpresa che ti fa rimpiangere la bolletta. Anita, sì, proprio lei, la cugina di terzo grado di tua moglie che non vede dall’età di dodici anni si sposa. Ed ecco il biglietto con il suo nome accanto a quello del futuro marito, tale Oronzo. Leggi il testo quasi impietrito: “Oronzo e Anita annunciano il loro matrimonio che sarà celebrato nella Chiesa dei Santi Gervasio e Protasio il giorno 13 agosto. Dopo la cerimonia religiosa saranno lieti di festeggiare con Voi presso il Ristorante “Il Ghiottone Furioso””. Per poco non svieni. Ritorni in casa cupo come il bambino che porta a casa la pagella con dieci insufficienze. Pensi di nascondere l’invito, accampando poi come scusa un furto da parte degli alieni dello stesso, ma sai già che non funzionerà. Tua moglie arriva correndo giù dalle scale urlando come una pazza: “Amore amore amore lo sai chi si sposa?”. Neanche Uri Geller. Sua cugina misteriosamente sapeva già che era arrivato l’invito e aveva già provveduto a informarla. Tu, cercando di essere il più calmo possibile, rispondi: “Sì”. Vorresti che fosse finita lì. Invece è solo l’inizio. Mentre tua moglie salta su e giù eccitatissima strillando: “Anita si sposa! Anita si sposa! Anita si sposa!”. Poi un attimo di silenzio, ed ecco le due fatidiche domande: “Cosa mi metto?” e “Cosa le compriamo?”. Vorresti dileguarti, sentendo già le banconote che volano via dal portafogli. Ma lei ti ha già acchiappato per la maglia e ti ha già precettato per il Grand Tour delle boutique d’alta moda più chic della città, senza dimenticare la mezza giornata d’obbligo nel negozio scelto per la lista di nozze. E, mentre lei, elettrizzata come se ad essere imminente fosse il proprio matrimonio, chiama la cugina e ci parla per la prima volta dopo mesi e mesi tra urletti e risate, sai già che dovrai passare dal Bancomat per prelevare. Tanto.  

Vorresti emigrare in Papuasia o in Belize, ma alla fine ti arrendi e ti decidi a seguirla per le afosissime strade di un outlet-formicaio dove l’escursione termica tra l’interno dei negozi e l’esterno ricorda nemmeno troppo lontanamente quella tra giorno e notte del Deserto del Sahara o nella desolazione di un centro città che poco ha da invidiare alle ghost town del Vecchio West, con gli abitanti rinchiusi in casa con tre ventilatori per stanza o partiti per i tanto agognati lidi. Quando finalmente si è decisa tra il color crema e il color panna della pashmina da abbinare al tailleur, sembra che sia tutto finito, ma ecco che, mentre ti accingi ad aprire la portiera della macchina, lei fa: “Quasi dimenticavo! Bisogna ancora prendere il regalo!”. E così passano le ore, con tua moglie occupata a scegliere tra una lampada di sale fucsia di dimensioni titaniche che a tuo giudizio è quanto di più trash si possa desiderare (ma, se nell’episodio 7 della serie TV di Real Time che lei segue appassionatamente è stato preferito dai concorrenti a un tranquillo, sobrio abat-jour, “non se ne può fare a meno”) e un set di bottiglie, rigorosamente vuote, di rum honduregno che sembrano provenire da un bar malfamato della periferia di Caracas. Dopo un consulto con la mamma, la sorella e la miglior amica finalmente propende per la lampada di sale. Tu, che nelle ultime due ore avevi provato a intenerirla invano con gli occhioni da Gatto con gli Stivali di Shrek, quasi non ci credi. Ma il brusco risveglio è dietro l’angolo. Vai alla cassa e… 320 euro! Ecco cosa ti senti dire dalla commessa. Al tuo sguardo stupito aggiunge: “Beh? Che cosa si aspettava? Non sa che questa lampada è bio, limited edition, prodotta senza additivi, coloranti, conservanti, senza utilizzare niente di origine animale e fabbricata nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori? Comunque se per lei è troppo c’è sempre l’esclusivo portaombrelli in legno massello a forma di allegro castoro, solo 319 euro!”. Per evitare di svernare in quel negozio, alla fine paghi, mentre tua moglie ti fa notare la figuraccia con uno sguardo alla Chuck Norris. Sì, dovrai sopportare per tutta la serata l’accusa di essere out, di non comprendere che cosa è trendy, di non apprezzare un oggetto di indiscutibile valore (d’altronde, se l’ha detto su Twitter la fashion blogger più in del momento…), ma almeno per stasera è finita. Almeno per stasera. 

(continua ..)

Lorenzo De Carlo IV A

Istituto XXV Aprile - Liceo Classico Andrea da Pontedera


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