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soNOStato venerdì 14 ottobre 2022 ore 09:29

Visita speciale al Museo del giocattolo di Firenze

Alessandro Franzini, direttore del Museo e Giuseppe Garbarino, presidente dell’Associazione Culturale Pinocchio a Casa Sua, hanno raccontato ai presenti la storia che di questa ricca collezione.



FIRENZE — Abbiamo fatto visita al Museo del Giocattolo e del Bambino, un piccolo gioiello in via dell’Oriuolo, 47 a due passi da Piazza Duomo a Firenze. 

Ci siamo ritrovati in un mondo sconosciuto, o meglio, quasi sconosciuto, poiché, come ci è stato fatto notare durante la visita, è impossibile che questo Museo non tocchi ognuno di noi da vicino, dato che ha a che fare con i giocattoli, oggetti a tutti noi ben noti.

Alessandro Franzini, direttore del Museo e Giuseppe Garbarino, presidente dell’Associazione Culturale Pinocchio a Casa Sua, hanno raccontato ai presenti la storia che di questa ricca collezione.

“Il museo nasce dall’incontro tra due storie: quella del Museo del Giocattolo e del Bambino, che compie 40 anni in questi giorni e ha varie sedi in tutta Italia e quella dell’Associazione culturale Pinocchio a Casa Sua - Alessandro Franzini inizia così e aggiunge - Ci siamo lanciati in questa follia con l’idea di riconsegnare Pinocchio al Paese dei Balocchi, puntando sugli aspetti educativi e culturali del gioco più che sulla perdita della via retta, come nelle pagine di Collodi. Desideriamo mostrare come un giocattolo possa raccontarci cosa sia importante trasmettere al bambino e come sia, allo stesso tempo, un simbolo di un contesto storico e sociale. A differenza dei giocattoli di oggi i giocattoli d’epoca ci parlano di artigianato, industria, politica, religione, insomma: di tutto”.

Alessandro Franzini espone come intenda promuovere l’attività con le scuole, in modo da dare degli strumenti utili ai bambini e agli insegnanti che mostrino la capacità di questi giocattoli di essere rappresentativi di come giocavano i bambini una volta. Allo stesso tempo si fa presente ai bambini di oggi che erano solo pochi i loro coetanei di un tempo che potevano permetterseli. La maggior parte dei bambini giocava con la fantasia, con la creatività o con la manualità, usando quello che trovavano. 

Nel Museo, dopo aver visto i giocattoli, viene proposto ai bambini di ripetere l’esperienza dei loro coetanei di tanti anni fa: inventare e costruire giocattoli in autonomia, scoprendo l’importanza dei materiali, riciclando i materiali usati per costruire giocattoli personali”.

Sulla storia del Museo, Franzini racconta “Negli anni 80 abbiamo fatto mostre in tutta Italia, anche qui a Firenze, a Palazzo Pitti. Ne 1989 c’è stato il primo Museo stabile a Milano sui Navigli, poi abbiamo aperto una seconda sede nel Lodigiano, poi nuovamente a Milano e, grazie all’incontro con Giuseppe Garbarino, presidente dell’Associazione Culturale Pinocchio a Casa Sua, è stato possibile aprire questo Museo a Firenze. Il bello del giocattolo è che, dato che tutti noi abbiamo giocato, l’ascolto attivo dei racconti dei visitatori trasforma la loro visita in un incontro, una condivisione di impressioni”.

Ludovica Straffi, Firenze

Diplomata 2022 al Liceo Classico Michelangiolo


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