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soNOStato venerdì 19 maggio 2017 ore 08:05

​Un'isola nel verde

Urbino, città d'arte tra colline lussureggianti.



URBINO — Sono stati molti gli artisti a scegliere come ambientazione per le loro opere Urbino e dintorni, Piero della Francesca e Raffaello in primis. Non c'è da stupirsi, il paesaggio è splendido: immerso nelle boscose, selvagge e ripide colline del Montefeltro, così diverse da quelle toscane dolci e coltivate, sorge il centro di Urbino, riconoscibile da lontano grazie alla cupola blu notte e al campanile del Duomo e alla robusta struttura del Palazzo Ducale, con le sue caratteristiche esili torrette che si stagliano verso il cielo. È questa sicuramente l'attrazione principale della città: l'edificio, fatto costruire grazie agli ingenti proventi delle sue conquiste da capitano di ventura, nel XIV secolo dal Duca Federico da Montefeltro, signore di Urbino, immortalato da Piero della Francesca nel famoso ritratto degli Uffizi. Realizzato sotto la direzione di Luciano Laurana prima e di Francesco di Giorgio Martini poi, sono assolutamente da segnalare lo studiolo, da vero intellettuale umanista, e l'alcova del Duca, con splendidi intarsi sulle pareti lignee, tra i pochi punti ben conservati della struttura originaria. Oggi infatti nelle stanze dell'antica dimora dei signori del Montefeltro risiede la Galleria Nazionale delle Marche, una pinacoteca di straordinario valore artistico, con capolavori di Piero della Francesca (la Flagellazione e la Madonna di Senigallia) e Raffaello (La Muta), senza dimenticare La Città Ideale, dipinto di dubbia attribuzione ma certamente tra i più importanti esempi di prospettiva nell'arte. Passato nel 2015 sotto la direzione dell'austriaco Peter Aufreiter, il complesso museale ha incrementato notevolmente i propri visitatori negli ultimi tempi, un traguardo importante per un'attrazione poco conosciuta ma davvero meritevole di una visita. Da non perdere anche il Duomo, con pregevoli tele di Federico Barocci, e la chiesa di San Domenico, che presenta sopra il portale una lunetta policroma di Luca Della Robbia. Ma anche chi non è interessato alla visita di chiese e musei si può godere Urbino passeggiando per il centro della città, patrimonio dell'UNESCO, tra le sue vie e i suoi edifici medievali, girando ristorantini e negozietti tipici. Dal punto di vista culinario, è da assaggiare la crescia sfogliata, dello stesso aspetto ma assai più ricca di ingredienti (uova e strutto) della piadina romagnola. Guai a confonderle! Non mancano neanche gustosi salumi e formaggi del territorio, grazie ad un allevamento un tempo assai diffuso ma rialzatosi recentemente dopo una grave crisi puntando su prodotti "bio" e di ottima qualità. Certo, Urbino non è una metropoli, avendo più o meno le dimensioni di Volterra, eppure non bisogna pensare che sia il classico paesello arroccato in cima ad una collina, ricco di storia, ma privo di vita. L'Università Carlo Bo attira infatti in città quasi 15.000 studenti, che quasi eguagliano il numero dei residenti. La convivenza non è sempre facile, ma sicuramente Urbino ha trovato un modo per rimanere sempre un centro vitale e dinamico. Il Montefeltro non ha subito conseguenze gravi per i disastrosi sismi del 2016, ma ha visto la presenza di turisti calare drasticamente negli ultimi mesi.            Visitare queste terre è il modo migliore per farle ripartire, da tutti i punti di vista.

Lorenzo De Carlo

4A  XXV Aprile - Liceo Classico, Pontedera 


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