NOSgadget mercoledì 01 dicembre 2021 ore 16:50
Calamite prodotte e vendute da ragazzi con autismo
Un laboratorio per calamite da frigorifero consente a un gruppo di ragazzi di intraprendere un percorso di crescita tramite un impiego lavorativo
SESTO FIORENTINO — Aiutare i ragazzi con autismo o disabilità a diventare autonomi professionalmente, è questo lo scopo del progetto "In frigo veritas" ideato dalla cooperativa Convoi e della cooperativa Allenamente insieme alle società della salute Firenze Nord Ovest e presentato a Sesto Fiorentino dall’assessora regionale alle politiche sociali Serena Spinelli, con il sindaco Lorenzo Falchi e l’assessora comunale Camilla Sanquerin.
I ragazzi metteranno in produzione calamite e spillette per chiunque, dai cittadini privati che vogliono farsi un regalo alle aziende che vogliono promuovere gadget interni, fino agli uffici turistici che avranno calamite che raffigureranno i monumenti storici di Firenze.
“In frigo veritas” insieme a quello di Sesto è già in procinto di avviare un laboratorio anche a Castagneto Carducci con la collaborazione della società della salute Valli Etrusche e del Comune e a Firenze. "Il luogo di lavoro - hanno spiegato i responsabili del progetto - si adatterà ai lavoratori, e non viceversa come avviene di solito nelle aziende".
Un vero laboratorio consentirà a un gruppo iniziale di dieci ragazzi di poter intraprendere un percorso di crescita tramite un impiego lavorativo compatibile con le loro caratteristiche.
“E’ un progetto virtuoso, originale e di ampi orizzonti - ha detto l’assessora Spinelli - La peculiarità del progetto è di mettersi completamente al servizio dei bisogni e delle capacità dei ragazzi con disabilità, grazie a un ambiente e a delle macchine di lavorazione che sono pensati per adattarsi alle loro capacità. E l’altro aspetto centrale è che tutto questo si va concretizzare in una produzione vera e propria, che vuole avere la capacità di stare sul mercato. I ragazzi e le ragazze che lavoreranno qui potranno quindi aver un’importante opportunità, diventando artefici del proprio progetto di vita, a partire da quello che sanno e possono fare. Auspichiamo davvero che questa attività possa crescere e che questo modello possa essere condiviso da altre realtà e possa attecchire anche in altri ambiti”.
Gli spazi del laboratorio sono realizzati seguendo i principi della comunicazione aumentativa, dalle strisce gialle per terra che aiuteranno i ragazzi ad accedere agli spogliatoi, fino ai colori con cui sono contrassegnate le tute da lavoro e le postazioni dedicate alle singole fasi della lavorazione.
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