hanNOScritto mercoledì 22 marzo 2017 ore 06:18
21 marzo: Giornata Mondiale della poesia _ Unesco
Riflessione lirica sul tema dell'indifferenza
PONTEDERA — INDIFFERENZA
In principio era fame e morte
In luoghi lontani
Ai molti sconosciuti
Ed io non feci nulla, perché non era un mio problema.
Poi furono terremoti, tempeste ed uragani
Distruggevano e devastavano
Ma in posti distanti
Ed io non feci nulla, perché non era un mio problema.
Venne il caldo opprimente ed il freddo glaciale
Portando malattie e carestie
In luoghi prima sani e prosperosi
Ed io non feci nulla, perché non era un mio problema.
Poi vennero loro,
abitanti dei luoghi lontani
cittadini delle nazioni distanti
oriundi dei luoghi prima prosperosi.
Vennero da noi, testimoni di morte e malattie
Freddo e sofferenza
Guerre e carestie
Chiedendo aiuto a me e ai miei simili,
abitanti di luoghi familiari
cittadini di nazioni vicine
oriundi di ricchi luoghi.
Che nulla avevamo sperimentato delle loro sofferenze,
chiusi nelle nostre roccaforti,
sentendoci diversi, superiori, intoccabili;
non facendo nulla, perché non era un nostro problema.
Ma quando vennero a battere alle nostre porte,
offrendoci il perdono
al nostro peccato di freddezza.
Allora noi facemmo qualcosa; costruimmo altri muri,
allontanammo i redentori,
impauriti dalle loro sofferenze
e dal delitto da noi commesso
che la loro presenza ci ricordava,
scappando al perdono che ci si prospettava.
Ed ora io sono qui,
peccatore che guarda altri suoi simili
perpetuare nell’errore
scappando dal destino
da loro stessi costruito
per quel povero mondo
distrutto dal peccato sommo.
L’indifferenza.
Giulio Altese
4B XXV Aprile-Liceo Classico, Pontedera
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