Vita in farmacia al tempo del Covid, l'intervista

PISA — La Farmacia Gasperini di Pisa ha accolto QUInos per raccontarci la vita in farmacia ai tempi del Covid. Abbiamo parlato con la dottoressa Laura.

Ha avuto modo di farsi un’idea dello stato d'animo delle persone in questo periodo?

"Dai contatti che abbiamo qui devo dire che c'è molta ansia, molta preoccupazione, sia da un punto di vista economico, che da un punto di vista sanitario, le persone vivono in uno stato di paura di fondo da cui risulta uno stato di ansia generale".

Si sarà fatta una sua opinione sul vaccino. Può condividerla con noi?

"Certamente! Penso che la vaccinazione sia l'unica arma che possa dar fronte all’attuale pandemia mondiale. È un’arma sicura, anche se purtroppo, in un numero limitato di casi, presenta degli effetti collaterali".

Mi consenta una domanda curiosa: la calligrafia dei medici spesso è nota per essere, almeno in genere, incomprensibile: prima dell’introduzione della ricetta elettronica, come riusciva il farmacista a decifrare i "geroglifici" del medico curante?

"Era d’aiuto la conoscenza del medico e la conoscenza dei farmaci e della loro posologia, che ci guidava alla decifrazione delle ricette".

Posso chiederle qual è il settore di cui lei si occupa, nell’ambito della gestione della sua farmacia?

"Faccio il mio lavoro di farmacista quando sono al pubblico, con in più la responsabilità del controllo generale, poi c’è la parte di lavoro gestionale che devo svolgere soprattutto al computer".

Ci sono degli aspetti positivi o negativi nel suo lavoro?

"Il contatto con le persone, è generalmente gratificante, e consente di instaurare un rapporto di tipo Umano; la parte più ostica nel mio lavoro potrei dire che è quella amministrativa, burocratica e fiscale".

Secondo lei le persone rispettano le regole in questo periodo di pandemia ?

"Purtroppo non sempre. Capita tutti i giorni che vi siano persone che entrano in farmacia senza indossare correttamente la mascherina. Poi ci sono quelli che non sono rispettosi nei nostri confronti e ci contestano quando neghiamo la cessione libera di un farmaco che necessita di ricetta".

Come giudica il comportamento dei giovani?

"Per quanto riguarda la frequentazione della farmacia devo dire che sono rispettosi, rispettano le regole, non sempre mantengono le distanze".

La ringrazio e la saluto, dottoressa Gasperini. buon lavoro.

Mattia Cappelli, 

4E Liceo Carducci Pisa.

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