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NOSport martedì 10 aprile 2018 ore 16:42

​Il Cavaliere della Vespa

Incontro emozionante con Storia, Sport e Tecnica al Museo Piaggio di Pontedera



PONTEDERA — Durante la visita del 16 marzo al Museo Piaggio di Pontedera, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere Giuseppe Cau, il primo pilota “fantino” della Vespa classe 1928, "romano de Roma" perchè nato a Roma e battezzato in San Pietro. All’interno del museo Piaggio abbiamo trovato anche il suo libro “Il mito, il pilota, la leggenda” che racchiude un documento di Papa Francesco consegnato da lui in persona. 

Come iniziò la sua carriera di pilota? Gli chiediamo e Giuseppe ci risponde: “La mia carriera iniziò a Roma, rimettendo in sesto delle moto militari che poi utilizzavo per gareggiare, nonostante la mia statura. Come vedete sono e sono stato sempre piccolino e per montare o scendere dalla moto dovevo accostarmi a un marciapiede! Ma vinsi molte gare tra cui, ricordo, la Catania-Etna battendo la Guzzi e la Benelli e fu allora che il dottor Piaggio mi scelse come fantino della Vespa.   Quale fu la vittoria più significativa? “Quella che mi ha fatto vincere la medaglia d’oro con la mitica Vespa PX, alla quale sono tuttora molto affezionato e ricordo con orgoglio che ho portato il numero 46 ancor prima del grande campione di oggi Valentino Rossi”.   È riuscito a realizzare delle innovazioni per migliorare la guida di quel tempo? Ricordo che inventai una maschera anti appannamento che il Dr. Piaggio mi suggerì di brevettare, ma che non ho mai venduto anche se mi era arrivato un ordine dal Portogallo, sapete perchè? Per paura che mi rubassero l'idea!   Sappiamo che è stato girato un documentario sulla sua vita. Com'è stato montare in sella di nuovo? Sono risalito in sella di una Vespa dopo ben 56 anni e per me è stato entusiasmante provare nuovamente l'ebrezza che la velocità della Vespa può offrire e sentirmi ancora una volta il "Cavaliere della Vespa" com’ero chiamato in quegli anni lontani, per ricordare il mio stile di guida. 

Noemi Biagiotti, Sara Carli, Andrea Pancioli 

Classe III B Scienze Umane Liceo Montale, Pontedera (PI) Toscana


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