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terraNOStra domenica 22 aprile 2018 ore 21:30

Cos'è l'ARPAT?

Percorso ambientale con il direttore dell'ARPA della Toscana



FIRENZE — Quinos torna ad occuparsi della tutela dell’ambiente toscano; ci accompagna in questa esperienza il direttore generale di ARPA Toscana, l’ingegner Marcello Mossa Verre.

L’ingegner Mossa Verre rappresenta una memoria storica di straordinaria importanza, in quanto ha vissuto in prima persona tutte le fasi che hanno portato la Toscana a dotarsi, fra le prime regioni italiane, di strumenti autonomi rispetto a quelli del servizio sanitario nazionale, per la tutela dell’ambiente (regionale) e la prevenzione da patologie derivate in qualche modo dall’inquinamento ambientale.

1° Gennaio 1996 fu istituita l’ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Toscana) dalla legge regionale n. 66/1995. È stata la prima Agenzia a entrare in funzione dopo il referendum nazionale del 1993 che separò la tutela dell’ambiente da quella della salute delle persone.

Fin dai suoi primi tempi, come ci racconta l’ingegner Mossa Verre, ARPAT presidia tutto il territorio toscano attraverso proprie strutture che garantiscono i cittadini attraverso attività di controllo, di ispezione delle imprese produttive, di monitoraggio dello stato dell’ambiente, di analisi di laboratorio e con la cura della diffusione della conoscenza in materia ambientale.

L’ARPAT si occupa del monitoraggio della qualità dell’aria e delle acque superficiali e sotterranee; dello studio dell’ambiente marino costiero e dell’ittiofauna. Del controllo dei “produttori” di rifiuti speciali e dei gestori degli impianti di trattamento degli stessi; del controllo dell’inquinamento acustico ed elettro-magnetico e del controllo e dell’analisi, presso le attività produttive e i cantieri delle grandi opere infrastrutturali, di aria, acqua, suolo e rifiuti.

“Tutto questo lavoro -ci dice l’ingegner Mossa Verre- consente all’Agenzia di raccogliere e mettere a disposizione tutta una serie di dati sull’ambiente, per favorire un’efficace ed esauriente diffusione della conoscenza ambientale in Toscana, ad altri enti e istituzioni, come Università, Regioni, Comuni, ma anche associazioni e a cittadini. ARPAT pubblica ogni anno un Annuario con dati, grafici ed infografiche illustranti lo stato dell’ambiente in Toscana, che è un utile riferimento utilizzato anche per l’educazione ambientale degli studenti.

A questo gli abbiamo chiesto di commentarci la situazione dell’ambiente in Toscana e l'ingegnere ci ha risposto che per quanto riguarda l’acqua, grazie all’impegno di tutti, in Toscana si sono raggiunti ottimi risultati: la qualità delle acque di balneazione è oggi per il 96% eccellente e la situazione delle acque dolci (fiumi, laghi, torrenti) è assolutamente tranquilla. Rimane molto da fare nel settore della depurazione degli scarichi idrici. E così pure restano preoccupanti i dati che riguardano la qualità dell’aria, dove le polveri leggere (PM10) possono rappresentare un pericolo per la salute dei cittadini. La zona più critica risulta essere la piana di Lucca dove non si registrano i miglioramenti riscontrati nel resto della Toscana.

Con l’Ingegner Mossa Verre ci siamo soffermati anche sull’educazione ambientale che QuiNOS ritiene essere un suo punto di forza per creare consapevolezza nei giovani. A questo proposito si può affermare che la scuola svolge sicuramente un ruolo molto importante nel veicolare la conoscenza in materia ambientale e sarebbe utile, secondo il nostro autorevole intervistato, che nei diversi cicli scolastici, ovviamente con livelli diversi, fossero previste azioni di educazione ambientale, che oggi sono generalmente più presenti nelle scuole primarie e medie che in quelle superiori. “Le buone pratiche” dovrebbero essere acquisite da piccoli, ma dovrebbero essere sviluppate crescendo, diventando così patrimonio del “dna” di ogni cittadino. Solo così si potrebbero assicurare le condizioni per un ambiente sano e pulito. Premessa necessaria: una buona educazione ambientale. Che l’Ing. Mossa Verre creda profondamente nel ruolo dei giovani, ci è confermato quando cita un aforisma di Mahatma Ghandi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” a cui aggiunge “... i giovani possono essere responsabili del cambiamento, partendo da ciò che credono. Se si è consapevoli di voler fare di più per il nostro ambiente, bisogna iniziare concretamente a farlo: occorre pensare, per esempio, ai mezzi che usiamo per spostarci e alla necessità di evitare quelli più inquinanti, oppure alla quantità di rifiuti che ogni giorno produciamo, condizionati come siamo dal consumismo.”

Certo la sfida è tutta da giocare e QuiNOS cerca di dare un contributo credendo fermamente nei giovani e nel cambiamento. Sappiamo che gente preparata e consapevole come l’Ing. Mossa Verre e l’Agenzia che dirige possono esserci di stimolo e di aiuto, ma il futuro resta comunque nelle mani di noi che, diciamo con Ghandi, siamo quelli che “possiamo dare un volto al nostro futuro”. 

Elisa Gini

5a Liceo Scientifico XXV Aprile, Pontedera, (PI) Toscana


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