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sabato 27 aprile 2024
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"Io ti rispetto", il fair play entra nelle scuole

Seconda edizione del progetto dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel con il patrocinio della Provincia di Arezzo e del Coni



AREZZO E PROVINCIA — Presentata presso “Sala Fanfani” della Provincia di Arezzo la seconda edizione del progetto “Io ti rispetto”. L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Arezzo e dal Comitato regionale Toscano del Coni, è promossa dall’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel con il sostegno della delegazione provinciale FIGC di Arezzo, l’Unione Sportiva Santa Firmina e il Panathlon club di Arezzo.

“Io ti rispetto” è un progetto di educazione civico/sportiva che si propone di comunicare i valori dello sport integrando e completando così il percorso didattico. Con il diretto coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche vengono valorizzati la prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del fair play, l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo violento al doping ed al disagio giovanile, l’inclusione e l’integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica sportiva. Sono previsti incontri in presenza con gli studenti nei quali saranno coinvolti testimonial dello sport locali e nazionali che possano, attraverso il racconto delle proprie esperienze, trasmettere ai ragazzi i valori positivi dello sport.

Dopo il prologo vissuto lo scorso 22 febbraio al liceo scientifico “Redi” che ha visto protagonista il rugbysta delle Zebre di Parma Jacopo Bianchi in occasione dell’inaugurazione dell’aula di Biomedicina intitolata alla memoria del dottor Roberto Lorentini, la seconda edizione proseguirà con altri quattro incontri nelle scuole secondarie superiori della provincia di Arezzo ad indirizzo sportivo. Si riparte mercoledì 26 aprile, mentre le altre date saranno il 12, 15 e 22 maggio. Gli istituti coinvolti sono l’Isis Valdarno di San Giovanni Valdarno, il liceo “Benedetto Varchi” di Montevarchi, l’istituto “Fossombroni .

Buonarroti” di Arezzo e e L’Isis “Angelo Vegni” delle Capezzine. I testimonial che hanno aderito sono Daniele Bennati, commissario tecnico della nazionale di ciclismo, Orlando Fiordigiglio, campione di pugilato italiano ed internazionale, Attilio Sorbi docente presso la Federazione Italiana Gioco Calcio e Nicoletta Tinti, ex olimpionica di ginnastica. L’idea dei promotori è quella di partire dalla memoria della strage dell’Heysel riguardante da vicino la comunità aretina, che ha infatti avuto due vittime tra le trentanove, per far riflettere le giovani generazioni su come l’annientamento dei veri valori dello sport, a cominciare dal rispetto dell’altro, può portare a conseguenze drammatiche. “Partendo dal racconto di una tragedia come quella che accade a Bruxelles il 29 maggio del 1985, si arriva a quello del percorso virtuoso di un campione, avviando così una presa di coscienza ed una consapevolezza nei ragazzi su ciò che significa fare sport in maniera sana e corretta – spiega il presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel Andrea Lorentini – L’impegno dell’associazione è da sempre quello di fare memoria senza tralasciare la parte educativa rivolta alle giovani generazioni".

Un concetto condiviso anche dal delegato provinciale del Coni Alberto Melis "Il Coni patrocina il progetto condividendone pienamente finalità e modalità. L’iniziativa intende far sì che i giovani sportivi possano acquisire, oltre alle competenze tecniche derivanti dalla pratica, le conoscenze valoriali che contribuiscono a diventare anche persone migliori attraverso le quali si può impostare un percorso di crescita culturale per l’apprendimento dei valori dello sport. E per far questo non si può che dare inizio ad un percorso formativo che parte dalle giovani generazioni. La scuola è quindi l’altro soggetto fondante e fondamentale del progetto e dalla quale abbiamo ottenuto una risposta entusiastica perché già impegnata istituzionalmente in tale percorso educativo”.


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