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fanNOScuola mercoledì 01 giugno 2022 ore 12:56

Scuola amica all'Ippodromo di San Rossore

Gli alunni della Primaria hanno potuto incontrare il cavallo Laghat dopo averlo conosciuto dalle pagine del libro del giornalista Enrico Querci



PISA — Gli alunni di 4a della Scuola Primaria Paritaria Santa Caterina di Pisa hanno visitato l'Ippodromo e le scuderie di San Rossore nell'ambito del progetto Unicef-MIUR di “Scuola Amica”.

La mattinata è iniziata ricordando a studenti e insegnanti la Convenzione ONU sui Diritti di bambine, bambini e adolescenti. Gli insegnanti hanno ricordato ai bambini che, per fruire dei propri diritti, occorre anche conoscere e rispettare l’ambiente in cui viviamo, i suoi valori, i prodotti e gli abitanti (Art.29 della Convenzione).

Un passo importante per questa conoscenza ci ha portato a visitare (tre insegnanti, una ventina di alunni e un volontario di Unicef Scuola) il Parco Naturale Regionale di San Rossore e in particolare la Tenuta in cui si trova l’Ippodromo per le corse al galoppo. Qui ha fatto da anfitrione il giornalista Enrico Querci, autore di un bel libro su un cavallo molto speciale. Enrico ha subito conquistato bambini e insegnanti raccontando loro come avviene la preparazione atletica di un cavallo, con paragoni convincenti con quella di bambini e adulti e mostrando dal vero i cavalli nella pista di allenamento davanti a loro. Querci ha anche stimolato i bambini con domande e da lì sono scaturite anche loro espressioni autonome, attuando in pieno, senza che nessuno se ne rendesse conto, il diritto di esprimere liberamente la propria opinione (Art. 12 della Convenzione). Entrati nell’ippodromo, i bambini hanno poi appreso quali sono le fasi preparatorie della corsa, dalla sfilata nel “tondino”, per farsi apprezzare dal pubblico, alla bardatura con la sella, fino alla griglia di partenza.

E l’entusiasmo di bambine e bambini è salito alle stelle quando è stato loro consentito di cimentarsi tutti in una bella corsa, con traguardo e fotofinish, proprio sul prato degli Escoli!

Completata con la merenda la visita all’Ippodromo, i bambini sono stati condotti all’evento che aspettavano da giorni: incontrare il cavallo Laghat dopo averlo conosciuto dalle pagine del libro di Enrico Querci. Il cavallo, un purosangue in splendida forma nonostante i suoi 19 anni, tutto nero con grandi occhi blu, vive in compagnia di una possente cavalla nordica, quasi bianca, Cerere. I due si sono lasciati accarezzare e anche… nutrire dai bambini che offrivano loro, a palme aperte, delle carotine. Laghat si comportava con disinvoltura, volgendo la testa ora verso un gruppo ora verso l’altro, ma i bambini sapevano, avendolo appreso dal libro di Querci, che era cieco e che non li poteva vedere. Nonostante questa menomazione, capitatagli per una malattia, da giovanissimo, era stato allenato in questa scuderia pisana dei Fratelli De Paola ed era riuscito a vincere numerose gare fra le oltre 100 a cui aveva partecipato: 1 su 4!

“Pensate, bambini, ha fatto loro notare il giornalista, la grande fiducia che si doveva essere creata fra il fantino, quando cavalcava questo cavallo lanciato a 60km/h di velocità e lo stesso Laghat che, mentre correva, si fidava “ciecamente”, a sua volta, dei segnali che gli dava il suo cavaliere”.

E ritornando alla Giornata in cui si ricorda la Convenzione, l’esempio di questo cavallo ricorda splendidamente che è un diritto di tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti, anche se con un handicap, il poter condurre una vita bella, decente e con piena dignità (Art.23 della Convenzione).

E dall’esperienza di vita del cavallo i bambini hanno appreso che una menomazione non ci deve scoraggiare e se si ha talento e si è apprezzati per come siamo e per quanto valiamo, senza badare a eventuali menomazioni o differenze, noi umani, così come il cavallo, siamo incoraggiati a dare il meglio di noi stessi e a vivere sereni e soddisfatti!

La giornata non si poteva concludere meglio.

Giuseppe De Benedittis

Comitato Prov.le Unicef di Pisa

Gruppo Scuola

Giuseppe De Benedittis
© Riproduzione riservata


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