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NOScienza sabato 18 luglio 2020 ore 09:11

Piante in classe per distanziare gli studenti

E' rimbalzata anche in Toscana l'idea della Facoltà di Scienze della Formazione di Bressanone per una alternativa verde a garanzia del distanziamento



BRESSANONE — Una idea partita da Bressanone ha contagiato anche la Toscana: piante in classe per distanziare gli studenti. Come saranno organizzate le classi che insegnanti e studenti troveranno dopo i mesi di allontanamento dovuti al Covid 19? La professoressa Beate Weyland della Facoltà di Scienze della Formazione di Bressanone sta sperimentando una soluzione alternativa basata sull’utilizzo delle piante ornamentali in classe. Per la simulazione diverse scuole hanno offerto la disponibilità, prima la scuola primaria Pestalozzi di Bolzano, diretta da Heidi Niederkofler. 

Weyland, associata di Didattica nel campus di Bressanone, coordina PAD-LAB, un gruppo di ricerca interdisciplinare, tra pedagogia, architettura e design, impegnato nel processo di ripensamento degli spazi scolastici. A partire dal lockdown, le 10 comunità scolastiche che attualmente sono in convenzione di ricerca con la Libera Università di Bolzano sulla trasformazione di spazi e didattiche, si sono strette intorno al gruppo di ricerca per immaginare possibilità diverse di organizzazione degli spazi scolastici per il rientro a scuola. La proposta sulla quale stanno lavorando riguarda l’idea di una “scuola domestica” e da organizzare in maniera tale da offrire a bambini e ragazzi al rientro un senso di accoglienza e di sicurezza genuino grazie anche l’utilizzo delle piante. Le variabili che la docente e il suo gruppo di ricerca stanno esplorando sono tre: il tema del comfort, per cui la scuola e le aule vengono considerate come ambienti “soggiorno” da riconfigurare con postazioni individuali e di piccoli gruppi a isole e riducendo al massimo il setting tradizionale delle batterie di banchi di fronte alla cattedra e alla lavagna; il tema dell’arte, invitando artisti locali a esporre quadri e opere d’arte nelle scuole, o incorniciando “ad arte” i disegni dei bambini per creare bellezza, senso di appartenenza e rapporto con il territorio e, infine, il tema della natura indoor. “Quello che vorremmo fare e che inizieremo a simulare nelle scuole Pestalozzi di Bolzano e nella scuola media di Vipiteno è l’inserimento di piante “avatar” a scuola, di cui ogni allievo sarà responsabile e che avrà modo di curare”.

L'idea è rimbalzata anche a Firenze dove a portarla all'attenzione del Consiglio comunale è stato il consigliere Alessandro Draghi che ha sottolineato “Sulla scia di quanto già deciso dalla Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano, ritengo che anche a Firenze si debba adottare questa soluzione alternativa, piacevole e non troppo costosa”.


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