NOScorner sabato 06 maggio 2017 ore 23:42
Una libertà negata
La Russia mette al bando un gruppo religioso.
RUSSIA — Il 20 aprile la Corte Suprema Russa ha dato il via libera al bando dei Testimoni di Geova da tutto il territorio russo, con conseguente sequestro dei beni appartenenti alla comunità religiosa (quasi 200.000 unità).
Per capire le motivazioni bisogna risalire agli anni ottanta e alle prime leggi contro i cosiddetti “Hate speech” cioè quei discorsi denigratori o razzisti nei confronti di una componente della società. Queste leggi, nate per proteggere le minoranze emarginate, vennero poi usate anche contro quelle stesse, considerate come pericolose per la sicurezza pubblica.Altro importante passo furono le leggi anti-fondamentalismo promulgate in tutto il mondo dopo l’attacco dell’11 settembre al WTC. In Russia nel 2002 fu promossa una legge che mise al Bando le religioni che istigavano alla violenza e operavano con attività che apparissero minare la sicurezza sociale e nazionale. Quando, nel 2003 la Corte per i Diritti dell’Uomo invitò la Russia a rivedere la legge, questa lo fece, rendendone peraltro più libero l’utilizzo.Nel 2007 la polizia russa cominciò ad aprire oltre 500 fascicoli d’indagine contro i Testimoni di Geova nonostante fossero giuridicamente riconosciuti come legali dal 1992. Nel 2016 una nuova legge costringe le agenzie telefoniche russe ha comunicare ai servizi segreti tutti i dati dei propri utenti, proibendo ad un tempo quelle attività missionarie e religiose che non siano all’interno di edifici religiosi. Quello stesso anno sono state dichiarate “estremiste” 88 pubblicazioni dei Testimoni e sono state chiuse 11 loro associazioni. Finora sono stati vani i numerosi ricorsi della comunità religiosa. L’epilogo è quello di cui si tratta all’inizio dell’articolo: il bando di tutta la comunità dal suolo russo.Se è vero che in Europa vige la libertà di culto (dal 1946) è altrettanto vero che la Russia nel 2014 ha varato un decreto che le consente di essere libera dall’applicazione di quell’emendamento.
Giulio Altese
4A XXV Aprile-Classico, Pontedera
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