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NOSpettacoli martedì 10 aprile 2018 ore 16:31

Un rapper a scuola da Aristotele

Dalla Grecia antica il dualismo tra Armonia e Caos arriva a influenzare anche la musica moderna.



PONTEDERA — Da sempre i filosofi cercano di dare un senso all'esistenza degli opposti. È del greco Eraclito l’affermazione: “gli opposti si scontrano, ma l'uno senza l'altro non può esistere”. Per il filosofo di Efeso l'armonia del mondo non deve essere cercata nella conciliazione degli opposti, ma piuttosto nella loro contrapposizione. Il filosofo tedesco Friedrich Nietzche va oltre ed elabora le teorie di Eraclito nel saggio “La Nascita della Tragedia dallo Spirito della Musica” (Die Geburt der Tragödie aus dem Geiste der Musik, 1872), che è la sua prima opera matura. 

Venendo ai nostri tempi e cambiando punto di vista si può vedere come il pensiero duale di quei filosofi sembri aver in qualche modo avuto un’influenza anche in altri generi. Un cantante rapper noto col nome di MezzoSangue (Roma, 1991) dopo aver preso spunto da passi filosofici di Aristotele per la canzone: “De Anima”, dichiara di ispirarsi, per un’altra sua composizione musicale intitolata “Armonia e Caos”, ad alcuni concetti del filosofo tedesco e in un'intervista afferma: "La puoi intendere come io che mi rivolgo alla Musica, o come i due elementi che dialogano tra di loro: il Caos che parla all'Armonia e l'Armonia che risponde al Caos. La partenza è il dualismo è una persona divisa in due."

“C’è qualcosa nell’arte, come nella natura del resto,

Che ci rassicura, e qualcosa che, invece, ci tormenta, ci turba.

Due sentimenti eterni, in perenne lottaLa ricerca dell’ordine e il fascino del caos:

Dentro questa lotta abita l’uomo e ci siamo noi tutti.

Ordine e disordine. Cerchiamo regole, forme, canoni,

Ma non cogliamo mai il reale funzionamento del mondo,

È per gli uomini un eterno mistero…L’incapacità di risolvere questo mistero ci terrorizza,

Ci costringe a oscillare tra la ricerca di un’armonia impossibile,

E l’abbandono al caos…”

Nel suo frasario concitato MezzoSangue sembra voler asserire che lo sviluppo dell'arte sia il frutto della costante rivalità e della periodica riconciliazione di due antiche divinità greche, Apollo e Dioniso, che rappresentano due forme espressive dell'arte, opposte e contrastanti: Apollo è la divinità dell'equilibrio e della misura, mentre Dioniso è il dio della musica, della sfrenatezza e dell'estasi. Elemento conciliante tra equilibrio e sfrenatezza è la tragedia greca e qui è chiaro l’aggancio con l’opera citata del filosofo dell’”Ubermensch”: la tragedia è l'unica forma d’arte capace di portare l'armonia nell’esistenza umana, tanto ambita, ma difficilmente raggiunta. La conclusione di MezzoSangue è che all'uomo, in mancanza di certezze, non resta che vivere “secondo natura”, convivendo con gli istinti caotici e con la ragione, senza rifuggire dalla vita.

Vanessa Tesi

Classe 3A Economico sociale, Liceo Montale, Pontedera (PI), Toscana


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