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terraNOStra martedì 24 novembre 2020 ore 12:49
Gli studenti toscani preferiscono pane e olio
Gli studenti hanno incontrato a distanza anziani artigiani e pensionati agricoltori che hanno raccontato esperienza e saperi antichi della campagna
SIENA — Migliaia di bambini di tutta la provincia di Siena, scuole primarie e secondarie di primo grado hanno partecipato a La Fattoria degli studenti che nasce da una proposta della CIA di Siena, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Città del Vino e con il patrocinio della Regione Toscana e dei comuni di Siena, Castellina, Poggibonsi e Colle val d’Elsa. L’iniziativa che da anni vede l’organizzazione di incontri in aula e di gite in fattoria, si è svolta e conclusa con la modalità “a distanza”, attraverso una video lezione supportata da materiale informativo e didattico.
I bambini di oggi preferiscono i cibi tradizionali, quelli dei genitori e dei nonni, con pane olio e pomodoro, pane e prosciutto, pane e salame e non solo merendine o dolci industriali, questo il risultato più importante che emerge dall’undicesima edizione.
Il progetto, iniziato lo scorso settembre 2019, ha visto una prima fase di didattica frontale, e la ripresa adesso, online. Ha coinvolto, per tutto l’anno scolastico 2019-20, migliaia di alunni dai 6 ai 14 anni. Le lezioni hanno coinvolto anziani artigiani e pensionati agricoltori che hanno raccontato l’esperienza diretta e i saperi antichi della campagna senese, cercando di valorizzare le produzioni agricole tipiche locali.
“E’ stato più complicato portare avanti questo progetto, il Covid complicato tutto, ma rende ancora più necessario fare formazione- ha detto Malcolm Leanza, presidente della Cantina Colline del Chianti di Poggibonsi – Quindi abbiamo proseguito il nostro impegno nel far conoscere alle nuove generazioni le ricchezze del nostro mondo rurale e i saperi che qui sono radicati. Sono la storia e l’esperienza diretta che determinano la suggestione di questo progetto per arrivare a far crescere la curiosità nei ragazzi, ma anche le competenze sul mondo della ruralità”.
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