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fattiNOStri venerdì 24 gennaio 2020 ore 13:03

Piccoli linguisti crescono

La classe 2 Afm del Cerboni di Portoferraio

​Il racconto del viaggio della classe 2A AFM dell'Itcg Cerboni di Portoferraio alla scoperta delle figure retoriche nella letteratura



PORTOFERRAIO — L’impresa di avvicinare gli adolescenti alla grande letteratura, ardua di per sé, diventa ancor più impegnativa se si sceglie di misurare gli studenti nella comprensione del testo letterario, passando per il tramite dell’analisi stilistico-retorica. Eppure i risultati della sfida, consistente nella lettura critica del primo capitolo de I promessi sposi, possono dirsi sorprendenti: gioca a favore la genialità di Alessandro Manzoni, la maestria nell’avere creato una scrittura nuova, nei contenuti e nella forma; fa la differenza la scoperta capacità negli alunni di costruire, partendo dal piano connotativo, quello denotativo, e di ridefinirlo secondo il loro linguaggio, nonché l’abilità di cogliere, fra le righe, i significati che ci sono e non sono scritti.

Si prenda a esempio la similitudine “Don Abbondio era come un vaso di terracotta costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro”, uno studente spiega il paragone con le seguenti parole: «Manzoni rende il contrasto usando due materiali opposti, uno fragile, la terracotta, a indicare il carattere appunto debole del curato, l’altro resistente, a indicare il carattere forte dei suoi contemporanei», e dimostra di avere colto la volontà dello scrittore di richiamare alla mente un valore nascosto, individuabile per associazione.

D'altronde il testo letterario si caratterizza per il suo valore supplementare, figurato: rendere riconoscibile agli alunni il carattere polisemico della parola, che esprime non uno ma molti significati, è indispensabile, equivale a fornire loro un metro di misura e una chiave di lettura per interpretare il mondo e la vita.

La parola, che definisce, allude, circoscrive, è un ponte di collegamento tra noi e gli altri; conoscerla, usarla con pertinenza, aiuta a destreggiarsi nella complessa prova della comunicazione, incoraggia nell’esposizione di un’idea e ancor più nella sua difesa. Comprendere la parola poetica poi, cogliendo le accezioni che divergono dal significato letterale, vuol dire arricchirsi, acquisire nuove capacità di espressione. 

La breve esperienza di lettura e analisi, che ha fatto degli alunni dei linguisti in erba, ha dimostrato che la similitudine, la metafora, l’uso dell’ironia, gli strumenti che lo scrittore usa per veicolare il messaggio, possono superare lo spazio della pagina scritta e diventare le modalità espressive dei nostri ragazzi.

Scritto dalla Prof.ssa Giusi Timpanaro dell’ITCG Cerboni


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