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fattiNOStri lunedì 13 giugno 2022 ore 10:09

Diritti umani violati, non solo in Paesi lontani

L’Italia ha ricevuto 45 raccomandazioni sulla creazione di un’istituzione nazionale per la tutela dei diritti umani. L'Agenzia è all'ordine del giorno



PISA — Episodi di razzismo, di bullismo, di linguaggio d'odio online, discriminazioni etniche e religiose sono all’ordine del giorno anche in Italia. A questo proposito, l'approdo, nel Novembre del 2020 all’interno della Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati, del testo unificato: "Istituzione dell'Agenzia nazionale per la promozione e la protezione dei diritti fondamentali" potrebbe essere il primo passo verso l’istituzione di un organismo nazionale a tutela dei diritti umani.

Quest’ultimo permetterebbe all’Italia di realizzare quanto stabilito dalla risoluzione ONU n.48/134, che impegnava gli Stati firmatari, tra cui l'Italia, a istituire organismi indipendenti per tutelare i diritti umani. L’Italia recupererebbe così un ritardo di ben 23 anni che fa del belpaese, insieme con Malta, Estonia, Repubblica Ceca e Romania, l’unico a non avere ancora adempiuto agli impegni di quella risoluzione. Tale inadempienza ci è già costata una brutta figura internazionale, oltre a svariati richiami dell’ONU. Nel corso dell’ultima Revisione periodica universale da parte dell’ONU, il cui ciclo conclusivo si è svolto nel Marzo 2020, l’Italia aveva ricevuto ben 45 raccomandazioni relative alla creazione di un’istituzione nazionale per la tutela dei diritti umani.

E pensare che in Italia il 27 Maggio 1991, data che ogni anno viene ricordata nelle scuole anche dall’UNICEF, è stata ratificata in legge (n.176) la Convenzione sui Diritti dei Bambini e degli Adolescenti approvata dall’ONU il 20 Novembre1981!

L’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) riveste attualmente l’incarico di contrasto alle discriminazioni, secondo il Decreto legislativo 215/2003. L’ufficio fa parte del Dipartimento per le Pari Opportunità, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Diverse associazioni della società civile si battono da anni per ottenere un quadro legislativo che assicuri l’indipendenza di tale organo, in piena corrispondenza coi principi della direttiva ONU. L’UNAR, che attualmente è sotto il controllo del governo, “continuerà a promuovere le politiche contro le discriminazioni, ma le funzioni di tutela e di assistenza passeranno alla nuova commissione che vogliamo istituire”, spiega Giuseppe Brescia, deputato e presidente della commissione Affari Costituzionali della Camera, dopo l’approvazione in commissione del Testo Unificato con le proposte a prima firma Scagliusi, Quartapelle e Brescia.

L’articolo 3 del Testo Unificato affida alla Commissione il compito di vigilare sulla parità di trattamento e sull'operatività degli strumenti di tutela, per la rimozione di qualsiasi forma di discriminazione fondata sulla nazionalità, sul sesso, sulla razza, sulla lingua, sulla religione, sulle opinioni politiche e sulle condizioni personali e sociali.

Anche fornire assistenza nei procedimenti giurisdizionali o amministrativi a chi si ritenga leso da comportamenti discriminatori, sarà compito esclusivo della Commissione. Quest’ultima potrà svolgere inchieste quando e dove siano presenti fenomeni di discriminazione e avrà il compito di redigere una relazione annuale per il Parlamento sull’applicazione effettiva del principio di parità di trattamento e sull’efficacia dei meccanismi di tutela.
Nonostante l’ostruzionismo di una parte politica del governo, tante sono le formazioni politiche e della società civile che rilevano la necessità di approvare questa legge.

Si tratta di porre i diritti umani, che sono nel DNA dell’Europa, al centro dell’attenzione, particolarmente in questi mesi di atrocità di guerra della Russia contro l'Ucraina.

No a una nuova Diaz, a un nuovo Cucchi. A un nuovo Willy Monteiro.

Adele Immediata

Scuola Superiore Sant’Anna Pisa


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