​Incontro ravvicinato con un chirurgo plastico

LUCCA — Quante volte siamo colti dal desiderio di “operare” qualche cambiamento in noi stessi? Ma pensando a soluzioni di Chirurgia Plastica o Estetica di cui sentiamo parlare spesso in modo confuso e indifferenziato, il timore di ignote conseguenze congela queste fantasticherie. Dovendo assolvere al nostro compito di reporter, abbiamo deciso di cercare una risposta precisa a quegli interrogativi intervistando un esperto. Siamo così andate a Lucca dove avevamo chiesto un incontro a uno specialista, il professor Pietro Massei. Il chirurgo, nonostante fossimo arrivate con un po’ di ritardo (ci eravamo perse fra le strade della città!), ci ha ricevute con grande disponibilità, mettendoci subito a nostro agio. Alla nostra prima domanda sul suo percorso di studi il prof ci ha detto con semplicità della sua laurea in Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa, seguita dalle specializzazioni in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica all'Università di Parma e in Chirurgia Maxillo-Facciale all'Università di Torino. Oggi, dopo essere stato un primario ospedaliero con oltre 10.000 interventi, il professor Massei opera nella libera professione. Venendo al punto che ci interessava ci ha spiegato che il termine Chirurgia Plastica comprende la Chirurgia Ricostruttiva e la Chirurgia Estetica; in particolare la Chirurgia Ricostruttiva ha l'obiettivo di ripristinare o “riparare” la funzione e l’aspetto estetico di aree del corpo (tecnicamente: “distretti corporei”) danneggiate in seguito a traumi, asportazioni chirurgiche, ustioni o a causa di malformazioni congenite. Ma, ha aggiunto il prof, quella che dai media specializzati in gossip noi conosciamo di più è la Chirurgia Estetica, che si occupa di migliorare l'aspetto dell'individuo, intervenendo su tessuti sani, con lo scopo di cambiarne la forma o la dimensione. Dunque per la Chirurgia Ricostruttiva l'obiettivo è il benessere fisico, mentre lo scopo della Chirurgia estetica è il benessere psicologico del paziente che gli deriva dal “sentirsi” migliorato fisicamente. Prima di concludere l’intervista il professore ha tenuto a precisare che gli interventi estetici sono comunque sconsigliati prima dei 18 anni, perché fino a quell’età è in atto lo sviluppo di parti del corpo e ha aggiunto che a questa regola non scritta si attiene la quasi totalità dei chirurghi plastici. Di converso per quanto riguarda gli adulti non vi sono limiti di età, ma difficilmente, ci ha dichiarato, capita che chiedano di essere operati pazienti con più di 70 anni. Per completare il quadro il prof Massei ci ha fatto cenno ai “dismorfo-fobici”, che sono quei pazienti che sono ossessionati dal proprio aspetto, tanto da sollecitare qualsiasi intervento estetico atto a modificarlo. Ma, ci ha detto, si tratta di una patologia psichiatrica, che va trattata come tale, senza ricorrere al bisturi. Richiesto infine di darci alcuni dati statistici il prof ci ha detto che gli interventi più richiesti sono la liposuzione, la mastoplastica additiva, ovvero l'aumento del seno con impianto di protesi e la rinoplastica, un intervento particolarmente difficile, che richiede esperienza tecnica, grande sensibilità e senso estetico, dato che si tratta di adattare la correzione del naso all'ovale del viso.  Un’ultima curiosità è l’aumento di interventi estetici richiesti dagli uomini, che sono il 30% del totale.

Volendo dare al nostro interrogativo iniziale una risposta sintetica potremmo dire che la Chirurgia Plastica Ricostruttiva tenta di restituire all'individuo la propria normalità, mentre la Chirurgia Plastica Estetica cerca di andare oltre, seguendo le richieste e talvolta i "sogni" dell’uomo.

Ferizako Rustani, Chiara Bonfiglio, Alessandra Bulgarella

4A XXV Aprile_Liceo Scientifico, Pontedera

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