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terraNOStra martedì 20 aprile 2021 ore 15:40

Archivio Scala, la casa delle foto d'arte

​Se avete un libro fotografico o un manuale scolastico illustrato, è molto probabile che le immagini stampate provengano da questo archivio



FIRENZE — Se hai un libro fotografico o un qualunque manuale scolastico e non, purché illustrato, è molto probabile che le immagini che vi trovi stampate abbiano la stessa provenienza. E non vengono da lontano, se abiti in Toscana e magari vicino Firenze.

Sono in pochi a sapere che a Grassina, in via Chiantigiana, appena dopo Ponte a Niccheri, si trova quello che forse è il più importante archivio fotografico per case editrici al mondo: l’Istituto Scala.

Firenze, sede dalla metà dell’ ’800 del celebre studio fotografico Alinari, è un centro di grande interesse per l’industria fotografica.

L’archivio Scala è un’eccellenza che può vantare collaborazioni con i Musei Vaticani, il Louvre, il Museo egizio di Torino, l’Ermitage, il MoMA di New York, il Prado, gli Uffizi, oltre che con le maggiori case editrici italiane e internazionali.

Tutto ha inizio nel 1953 per iniziativa del critico d’arte Roberto Longhi. La sua idea è di realizzare un grande archivio fotografico di opere d’arte da mettere a disposizione delle case editrici. Con gli anni e con l’incremento del materiale fotografico non sono stati più solo gli autori di libri a bussare alle porte dell’istituto Scala ma anche, e soprattutto, i grandi musei. Sin dalla sua fondazione ha svolto l’attività di commissionare ai fotografi fiorentini le ripresa fotografica di opere d’arte, al fine di realizzare un archivio fotografico per l’uso interno e per le attività promozionali (locandine, brochure, guide, etc.) dei musei.

Da rilevare che all’Istituto Scala non sono conservate solo immagini “ferme”, cioè le foto, ma anche in movimento, cioè prese da documentari e film per il cinema che, dal greco kinema, appunto: “movimento”, è l’immagine che si muove.

Difatti lo Scala, dal 2010, acquisisce nel proprio archivio il patrimonio cinematografico raccolto dall’Istituto Luce negli anni dal 1919 al 1965. Come agente dell’Archivio Cinecittà-Luce viene a disporre di una vera e propria documentazione storico-filmica dell’Italia, dall’ascesa del fascismo agli anni del boom economico, con le immagini dei film di Fellini, Antonioni, Risi, Monicelli, Ferreri, Visconti, Rossellini.

Dagli anni delle famose pellicole di celluloide - i nomi Kodak e Ilford e, in Italia, Alfa e Ferrania, fanno ancora emozionare i fotografi più nostalgici – alle attuali macchine digitali e agli scanner moderni e ad alta risoluzione, avanguardie tecnologiche che fanno ben sperare per la “riproducibilità tecnica dell’opera d’arte”, per citare Walter Benjamin, l’istituto Scala ha svolto, da settant’anni, un ruolo centrale nel mondo della fotografia.

E continuerà a svolgerlo, proprio a due passi da noi, a Grassina, un piccolo centro che, non fosse per il suo buon vino potrebbe passare inosservato, ma che, come sede dell’Istituto Scala con il suo immenso patrimonio fotografico, è unico e solo in Italia e forse nel mondo.

Federico Spagna, III C, 

Liceo Classico Michelangiolo, Firenze


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