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terraNOStra mercoledì 29 agosto 2018 ore 21:37

​Scuole senza acqua potabile

Allarme dell’Unicef e dell’Oms in occasione della celebrazione della Settimana mondiale dell'Acqua.



STOCCOLMA — 
Oltre mezzo miliardo di bambini frequentano scuole dove non c’è acqua potabile, e più di 600 milioni non hanno accesso a servizi igienici. A denunciarlo è il rapporto firmato dall’Unicef e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e presentato ieri, nell’ambito del simposio della Settimana Mondiale dell’Acqua — dal 26 al 31 agosto — ospitato e organizzato a Stoccolma, in Svezia. Il rapporto — intitolato “Acqua potabile e servizi igienico-sanitari a scuola: rapporto di riferimento a livello globale 2018” — evidenzia che su scala globale il 31 per cento delle scuole non è raggiunto da acqua pulita, che quindi non è a disposizione di 570 milioni di bambini. E nel 34% delle scuole, frequentate da 620 milioni di giovanissimi, mancano i bagni o non sono funzionanti. In quasi una scuola su due (47 per cento, cioè per circa 900 milioni di bambini) non ci sono prodotti igienici come il sapone. In base ai dati, un terzo delle scuole elementari non mette a disposizione acqua pulita e bagni, rispetto a un quarto delle scuole secondarie. La situazione più grave è nei paesi meno sviluppati, dove circa la metà dei bambini non ha acqua potabile né servizi igienici e sanitari a scuola. L’impatto maggiore, poi, è sulle scuole materne ed elementari, e dunque si riflette sui più piccoli e vulnerabili.«Se l’istruzione è la chiave per aiutare i bambini a sfuggire alla povertà, l’accesso all’acqua e ai servizi igienici è la chiave per aiutare i bambini a massimizzare la loro istruzione in modo sicuro». Con queste parole, Kelly Ann Naylor, responsabile dell’Unicef per acqua e servizi igienici, ha sottolineato — al convegno — che «trascurare questo significa essere incuranti del benessere e della salute dei bambini».“Tuttavia, aggiunge, “stiamo affrontando l’ardua battaglia di assicurare che vengano messi come prioritari fondi per installare e fare una regolare manutenzione dei servizi igienico-sanitari e idrici di base in tutte le scuole”.

All’incontro di Stoccolma parteciperanno esponenti delle comunità religiose ed esperti in gestione delle risorse idriche che già da anni lavorano attivamente per fornire soluzioni e colmare lacune nella gestione di questo diritto essenziale. «Raggiungere il 6° obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite richiede collaborazione e lavoro di rete tra organizzazioni di fede, governi, ONG e industria privata», ha detto Dinesh Suna, coordinatore della Rete ecumenica dell’acqua del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC).

Selezione dai quotidiani di Giuseppe De Benedittis


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